L'aggiornamento VR di Zelda: Breath of the Wild non è davvero VR, ma è un nuovo divertente modo per giocare – articolo

Prima di tutto non dovete avere troppe aspettative. I nuovi aggiornamenti VR per i due giochi più famosi di Nintendo Switch non reggono il confronto con le migliori esperienze che si possono provare su Vive, Oculus e persino PSVR. The Legend of Zelda: Breath of the Wild vanta il supporto alla VR per l’intero gioco, ma il frame rate non supera i 30 fps nella versione originale, il motion tracking è limitato e tutto sembra un po’ sbavato. È persino un po’ eccessivo chiamarla realtà virtuale, in effetti: l’impressione generale è più simile al tenere uno schermo del 3DS vicinissimo al volto, sebbene il 3DS faccia girare un gioco che è mozzafiato tanto oggi quanto due anni fa al lancio.

La modalità VR di Super Mario Odyssey ha una maggiore pretesa di essere una vera e propria esperienza in realtà virtuale, ma anche questa è una forzatura. Nell’aggiornamento troviamo tre livelli progettati appositamente, che si svolgono in vari regni familiari del gioco base, ciascuno dei quali offre un piccolo diorama che possiamo osservare mentre Mario colleziona monete e cerca i musicisti e i loro strumenti che, una volta trovati e riuniti, eseguiranno un concerto speciale sul tema principale di Odyssey.

L’esperienza si attesta sui 60 fps, un miglioramento rispetto a Breath of the Wild, ma ancora troppo poco rispetto ai 90 fps raccomandati per una piacevole esperienza in VR, ma la fedeltà visiva è così scarsa che Mario diventa soltanto una macchia quando si trova a pochi passi da noi. Non sono nemmeno sicuro che si possa dire che abbia la stessa bassa risoluzione della sua prima uscita nel 1981. Almeno allora si potevano distinguere i baffi.

Leggi altro…


Source: New feed

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *