Dietro il videogioco: La storia di Bethesda Game Studios – speciale

C’è un edificio, lungo la soleggiata Eisenhower Memorial Highway tra le campagne del Maryland, che assolve la stessa funzione da più di trent’anni. Nel 1990, fra i tanti uffici, la palazzina ospitava la sede di una piccola società produttrice di videogiochi, una software house con 20 dipendenti che prosperava ai margini dell’industry. In una stanza si metteva mano alla programmazione, nell’altra si delineava il design dei prodotti, e nei giorni precedenti alla release i corridoi erano invasi dalle copie dell’opera finita, pronte per essere inscatolate dalle stesse mani che realizzavano le stringhe di codice.

Bethesda Softworks era stata fondata nella vicina località di Bethesda da Christopher Weaver nel 1986, ed era nota al sottobosco dei software devs per essere stata una tra le prime case a programmare videogiochi sportivi basati sulla fisica. “Gridiron!”, pubblicato nell’87 per Atari ST, divenne una pietra miliare del genere, attirando l’attenzione di una Electronic Arts volenterosa di sfruttare le doti dello sviluppatore emergente in vista dell’esordio di John Madden Football.

Purtroppo, le cose non andarono come previsto: la società di Weaver si trovò costretta a fare causa ad Electronic Arts, perché il publisher, anziché rilasciare versioni console di Gridiron!, si era limitato ad appropriarsi di stralci di codice per migliorare il suo John Madden Football. Dopo che il caso fu risolto al di fuori della corte, Bethesda Softworks abbandonò la grande città per trasferirsi in quella che sarebbe divenuta la sede storica, nel verdeggiante distretto di Rockville.

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