Come i videogiochi VR esplorano i sintomi e la frustrazione delle malattie neurologiche – articolo

Mary è affetta da demenza e vive a Belmont View, una casa di cura nell’Hertfordshire. Angosciata e disorientata viene condotta con attenzione, da parte del personale sanitario, su una comoda sedia. Una volta sistemata (anche se ancora visibilmente agitata), le viene posizionato sulla testa un visore per la realtà virtuale.

“Ooh, guarda lì”, dice subito con meraviglia. Mary è seduta su un diorama virtuale di una località marittima. L’effetto sul suo umore è eccezionale: in poco tempo, si mette a cantare “I Do Like to be Beside the Seaside”.

I videogiochi e la tecnologia ad essi collegata, come questa esperienza per VR, sono utilizzati in tutto il mondo come supplemento ai trattamenti (o per comprendere meglio) i disturbi neurologici. Le malattie neurologiche coinvolgono il cervello, il midollo spinale e i nervi, con una conseguente ampia gamma di sintomi fisici, cognitivi ed emotivi. Nelle ultime settimane, ho parlato con diverse persone coinvolte nell’applicazione della tecnologia dei videogiochi ai disturbi neurologici e tutti hanno avuto una storia affascinante da raccontare.

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