“Una trama non convenzionale”. I casi in cui un’etichetta di questo tipo riesce a nascondere qualcosa di davvero inaspettato o anche solo vagamente sorprendente probabilmente si contano sulle dita di una mano. D’altronde quando chi ha creato un gioco o si occupa della sua pubblicazione e parla della propria creatura tende inevitabilmente a ingigantirne le qualità e perché no a parlare di feature innovative là dove a conti fatti di fresco c’è poco o nulla. Una volta di fronte a Katana ZERO, però, ci siamo resi conto di non essere neanche lontanamente pronti all’opera del piccolo team indie di Askiisoft.
La presenza di stile da vendere era scontata e più che prevista. Per certi versi è quasi una prerogativa per riuscire a entrare nel catalogo di Devolver Digital, un publisher che soprattutto dai tempi del primo Hotline Miami è diventato sinonimo di indie stiloso sia dal punto di vista visivo che delle atmosfere. Fortunatamente questo aspetto è assolutamente presente all’interno di un’opera che propone un mondo dalle atmosfere neo-noir misterioso tenebroso e accattivante. Esattamente come il protagonista del gioco e, udite udite, la trama. Chi l’avrebbe mai detto vero? L’etichetta auto-affibbiata non è solo un’etichetta.
Per quanto il publisher texano proponga spesso atmosfere e setting affascinanti, la narrazione non è quasi mai al centro dell’esperienza o quanto meno passa in secondo piano di fronte alle altre componenti, soprattutto il gameplay. Le anteprime e i provati di questo Katana ZERO sembravano delineare i contorni di una sorta di fratellastro 2D di Hotline Miami ma la realtà dei fatti è molto diversa. Dopo le circa 6 ore di gioco necessarie per assistere ai “veri” titoli di coda siamo stati assaliti da un dubbio non da poco: questo è l’action 2D perfetto?
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