Amy Hennig: "l'idea che il nostro medium semplicemente accetti che la maggior parte delle persone non vedrà la fine della storia che narriamo è bizzarra"

Red Dead Redemption 2 è considerato uno dei migliori giochi dell’attuale generazione e da molti anche una delle opere videoludiche più eccelse mai realizzate. Ma quanti giocatori hanno effettivamente visto la fine della storia narrata da Rockstar Games? Come può l’industria accettare tranquillamente il fatto che l’arco narrativo di un gioco venga ignorato?

Queste sono alcune delle domande che si è posta Amy Hennig all’interno di un’intervista pubblicata da IGN. La veterana dell’industria conosciuta soprattutto per il lavoro svolto come creative director sulla serie di Uncharted ha spesso discusso dei problemi dell’industria AAA e ora si concentra su un’altra questione riguardante i giochi prettamente narrativi.

“Il problema non è tanto che i single-player siano morti ma che l’aspetto narrativo sia sempre meno centrale. A volte l’esperienza narrativa è solo una piccola parte di un prodotto molto più grande e in altri casi invece è centrale ma l’esperienza è così lunga! Red Dead Redemption 2 quanto dura? Più di 40 ore? E quante persone arriveranno effettivamente alla fine? E si tratta di un gioco molto bello. La maggior parte di noi, compresa io, non vedrà mai la fine di quel gioco. Non c’è tempo, ci sono così tante altre cose che richiedono la nostra attenzione.

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