Quando la politica cita in qualche modo i videogiochi quasi sempre si va a scadere nel giudicarli come dei capri espiatori, come la causa di un comportamento non accettato dal grosso della società o ancora peggio violento. L’associazione consumo videogiochi violenti=violenza nella vita reale non è di certo una novità e ci troviamo di fronte a un nuovo caso di una narrativa fin troppo superficiale. Anche se in realtà la politica protagonista di queste dichiarazioni quanto meno non è così superficiale come ci si potrebbe aspettare.
In questo caso è la politica britannica del partito Laburista, Diane Abbott, a tracciare un parallelo tra i videogiochi e l’aumento dei crimini violenti. Il motivo di questa associazione è qualcosa di già visto e rivisto: i videogiochi, insieme alla pornografia hardcore, desensibilizzerebbero i più giovani.
Come riportato da The Independent, la Abbott ha rilasciato queste dichiarazioni in seguito a un aumento dei casi di accoltellamento che coincide anche con una serie di tagli nell’organico della polizia voluti dall’amministrazione di Theresa May.
Source: New feed